Ad Amsterdam il primo ponte stampato in 3d

E’ stato un robot, accanto alla regina Maxima, a tagliare il nastro del primo ponte al mondo stampato in 3D il 15 luglio scorso sulle rive del canale Oudezijds Achterburgwal, nel cuore del quartiere a luci rosse di Amsterdam. Il progetto, che ha preso le mosse nel 2015, è stato sviluppato dall’Imperial College di Londra, e dall’Alan Turing Institute con la società olandese MX3D. La struttura, lunga 12 metri e il cui peso ammonta a 4.500 kg, è stata realizzata in acciaio inossidabile grazie all’impiego dei robot che ne hanno eseguito il complesso stampaggio. Proprio per queste sue caratteristiche sperimentali, assumerà la funzione di “laboratorio vivente”. Grazie ad una rete di sensori, i ricercatori dell’Imperial College misureranno e monitoreranno le prestazioni della struttura nelle performances legate al traffico pedonale. I dati verranno poi inseriti in un “gemello digitale” del ponte, ovvero una versione computerizzata che ne imiterà i comportamenti con precisione via via crescente di pari passo con la registrazione dei dati. In questo modo si potrà comprendere bene la prestanza della struttura. Il co-contributore dell’Imperial College, il professor Leroy Gardner, del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale, ha dichiarato: “Una struttura metallica stampata in 3D grande e abbastanza forte da gestire il traffico pedonale non è mai stata costruita prima. Abbiamo testato e simulato la struttura e i suoi componenti durante tutto il processo di stampa fino al suo completamento, ed è fantastico vederla finalmente aperta al pubblico”. La ricerca su questa nuova tecnologia per l’edilizia ha un enorme potenziale per il futuro, in termini di estetica e design altamente ottimizzato ed efficiente, con un ridotto utilizzo di materiale. I dati saranno messi a disposizione di altri ricercatori in tutto il mondo che vorranno collaborare con il progetto.

Alla realizzazione dell’opera hanno lavorato l’azienda di progettazione Joirs Laarman Lab, ArcelorMittal per quanto concerne la parte metallurgica, Autodesk per quella digitale, Lenovo per la sensoristica computazionale, Heijmans per quel che riguarda le costruzioni, Air Liquide e Oerlikon per le saldature, e infine ABB Robotics per, beh, la robotica.

 

di Monica Pinata